I ragionamenti sopra l'Etica di Aristotele

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Date: 1550s

Work ref: 5
Manuscript ID: 6
Type: Prose

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Moral Philosophy
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1r-122r

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Physical Description

Paper; ff. [II], 122, [V]; original binding in cardboard. Title on spine: 'Galeazzo / Florimonte / Etica d' / Aristot'. Old inventory number on spine: '26'. The name of Benedetto Varchi, owner of the ms., appears not only on the title-page, but also on the hard cover in capital letters ('BENEDETTO VARCHI').

Internal Description

<[II]r> Degli Raggionamenti del Sessa Col Principe / di Salerno Sopra l'Ethica d'Aristo- / tele Composti per M. / Galeazzo Flori / monte da Sessa / Giornata / prima. <added> Bened. Varchi

<1r-46v> <book I> <inc> Tornando di Salerno nel mese di giugno e passando per Napoli m'incontrai nel sig.r Ferrante Brancatio e nel s.or Giovan Tomaso Minadois miei antichi hospiti. Et non sì tosto m'hebbe raffigurato il Brancatio, che cominciò dalla lunga: 'Ah manchator di fede, perché non te ne se' tu andato diritto a smontare a casa, come nel passare a Salerno mi promettesti?'. 'Perch'io voglio', rispuosi, 'andare questa sera ad Aversa per poter giungere dimane a Sessa'. 'In buona fé', rispuosero amendue, 'ch'egli non ti verrà, come tu pensi, fatta. E bisogna che tu resti qui con noi questa sera, e forse anche dimane, perché vogliamo che tu ci narri tutto il raggionamento c'ha il Sessa hauto col principe di Salerno, nel qual intendiamo ch'egli ha esplicati tutti quattro i primi libri dell'Ethica'. <expl> Per tanto mi contento che ve ne andiate a spasso se non volete cavalchare meco: ma con patto che ritorniate dimani all'hora d'hoggi a dechiararmi che cosa sia questa virtù morale senza la quale non si può la humana felicità guadagnare.

<47r-122r> <book II> <inc> Il giorno appresso, desinato che fu nel giardino, si disputò alquanto quale delle due virtù fosse più degna di lode, la Fortezza o la Temperanzza [sic]. Alcuni lodavano la Temperanzza, parendo loro che fosse maggior prova il domare la concupiscenza della carne, che la paura della morte; altri dicevano che la cosa era chiara per la fortezza, poi che le Republiche antiche honorarono molto più questa che tutte l'altre virtù morali. All'hora il Sessa, 'Non perché sia la Fortezza più degna', disse, 'fu tanto dalle Republiche honorata, ma perch'era loro più utile, per ciò che la gente nel generale honora più non quello ch'è da sé buono, ma quel che pare che sia per essi migliore. <expl> Ferrante: Son contento, ma con questo patto che Florimonte mi scriva ciò che m'havete in questi quattro giorni detto et perché mi paiono tutte cose degne di memoria, et io ne ho sì poca ch'io non lo saprei [riavenire]. Florimonte: Et io signore che ne ho pochissima come potrò ricordarmene? et quello che me ne ricorda, in che lingua lo potrei io scrivere che si potesse leggere, massimamente materie come sono state queste che meriterebbono lo stile di M. Tullio e di Boccaccio? Ferrante: Se voi siete quel Philalethe che il Sessa mi dice, lascerete queste scuse da parte et scriverete tutto quello che ve ne ricordarete nella vostra sessana lingua, accioché possano così utili Raggionamenti giovare et a me et ad altri. Florimonte: Farò tutto quello ch'io potrò per obedir a V.S. Illustrissima.

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Original Record Author
Eugenio Refini
Record Last Updated On
08/03/2013
Record Last Updated By
Eugenio Refini

Citation
Eugenio Refini, ‘I ragionamenti sopra l'Etica di Aristotele’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4242> [accessed 25 April 2024]