Annotationi nel libro della Poetica d'Aristotele
Title
Annotationi nel libro della Poetica d'Aristotele
Description
p. [24], 422, [2]; 4°.
Creator
Publisher
Date
1575
Contributor
Type
Prose
Identifier
Alternative Title
Date Submitted
22/09/2012
Spatial Coverage
Audience
Edition ID
28
Title page
ANNOTATIONI / DI M. ALESSANDRO / PICCOLOMINI, / NEL LIBRO DELLA / Poetica d'Aristotele; / CON LA TRADVTTIONE DEL / medesimo Libro, in lingua Volgare. / CON PRIVILEGIO. / [typographer's mark] / IN VINEGIA, / Presso Giouanni Guarisco, & Compagni.
Colophon
<[p. 423]> IN VINEGIA / [typographer's mark] / Presso Giouanni Guarisco, & Compagni. / M. D. LXXV.
Paratextual elements
1. epistle to Cardinal Ferdinando de Medici (Siena, April 20th 1572), ff. †2r-†3r;
2. epistle to the readers, ff. †3v-††3v;
3. preamble to the work ('proemio'), ††4r-[††8]v.
2. epistle to the readers, ff. †3v-††3v;
3. preamble to the work ('proemio'), ††4r-[††8]v.
Internal description
<†2r-†3r> ALL'ILL.mo ET REV.mo SIG.re, / IL S. DON FERDINANDO, / Gran Cardinale dei Medici; / ALESSANDRO PICCOLOMINI. <inc> Havendo io tradotto la Poetica d'Aristotele, et aggiuntole qualche lume di più, oltra quello che le è stato dato dagli altri, con alcune mie Annotationi, Illustrissimo et Reverendissimo Signore, et havendo l'una et l'altra fatiga dedicato a V.S. Illustrissima et Reverendissima, ella, quanto alle cagioni ch'alle due prime di queste cose m'habbiano indotto, potrà, volendo, conoscer in quello ch'io ne scrivo ai lettori. <expl> si come Dio grandissimo non ricerca dai suoi fedeli più oltra di quello, che sia lor possibile. Et di tanto humilmente la prego et con ogni devoto affetto d'animo le bacio la mano; pregando nostro Signor che le conceda ogni giorno maggior felicità. Di Siena, il dì 20 di Aprile 1572.
<†3v-††3v> ALESSANDRO / PICCOLOMINI / a i Lettori. <inc> Non sarà forse fuor di proposito (discreti et benigni lettori) he havendo io tradotto in nostra lingua la Poetica d'Aristotele, et commentatola alquanto per modo d'annotationi, dell'una et dell'altra impresa insieme io più brevemente ch'io posso ragioni alquanto. <expl> Et perché tra voi non connumero io già mai persona, che maligna sia, confido, che voi in ricompensa di questa mia affettuosa volontà, mi difenderete sempre da chi solo si diletti di biasmare et di malignare. Dio nostro Signore vi doni continuamente ogni felicità.
<††4r-[††8]v> DELL'ANNOTATIONI / DI M. ALESSANDRO / PICCOLOMINI, / NEL LIBRO DELLA / Poetica d'Aristotile; / IL PROEMIO. <inc> Havendo io fatto resolutione di porre in charta alcuni avvertimenti et annotationi a maggior aprimento di quella parte della Poetica d'Aristotele, che ci è rimasta, ho giudicato esser cosa convenevole il dire innanzi alcune cose brevemente per modo di prefatione, le quali possin esser utili all'intelligentia di quello che s'ha poi da dire. <expl> dove che della poesia et natura sua, questo non avveniva. Et tanto volendo io che mi basti haver detto per modo di prefatione di questo libro, sarà bene ch'all'Annotationi da me fatte in esso, horamai diam principio.
<1-422> ANNOTATIONI / DI M. ALESSANDRO / PICCOLOMINI. / Nel Libro della Poetica d'Aristotele; / CON LA TRADVTTIONE DEL / medesimo Libro, in lingua Volgare. / <text> <inc> LA PARTICELLA PRIMA. Della Poetica, così d'essa, come delle spetie sue, qual natura et forza habbia ciascheduna di loro, et in che maniera faccia di bisogno d'intessere et compor le favole, acciò che nel suo ben essere si truovi la poesia <comm> <inc> Annotationi nella prima particella. Tutti coloro che hanno scritto sopra di questo libro della Poetica d'Aristotele et che son venuti in mano mia, convengono concordevolmente in volere che in questa prima particella si contenga il proemio di questa opera. <text> <expl> La particella centesima quinquagesima settima. Della tragedia adunque et dell'epopeia, così di esse, come delle spetie et delle parti loro; et di quante ancora elle siano, et della differentia che tra di loro si ritruovi et parimente delle cagioni che le rendino o perfettamente o imperfettamente fatte, et appresso di questo delle obbiettioni et dei discioglimenti che occorrer possono, siano a bastanza le cose che fin qui si son dette. <comm> <expl> cioè della tragedia et dell'epopeia et delle parti et differentie oro; et delle obbiettioni et scioglimenti d'esse, né d'altre spetie della poesia fa parola alcuna, delle quali nondimeno nel proemio propose di trattare come quivi annotato et dimostrato haviamo. IL FINE DELLE ANNOTATIONI DI MESSER Alessandro Piccolomini, nella Poetica d'Aristotele. TRADOTTA ANCOR DAL MEDESIMO / in lingua Volgare.
<†3v-††3v> ALESSANDRO / PICCOLOMINI / a i Lettori. <inc> Non sarà forse fuor di proposito (discreti et benigni lettori) he havendo io tradotto in nostra lingua la Poetica d'Aristotele, et commentatola alquanto per modo d'annotationi, dell'una et dell'altra impresa insieme io più brevemente ch'io posso ragioni alquanto. <expl> Et perché tra voi non connumero io già mai persona, che maligna sia, confido, che voi in ricompensa di questa mia affettuosa volontà, mi difenderete sempre da chi solo si diletti di biasmare et di malignare. Dio nostro Signore vi doni continuamente ogni felicità.
<††4r-[††8]v> DELL'ANNOTATIONI / DI M. ALESSANDRO / PICCOLOMINI, / NEL LIBRO DELLA / Poetica d'Aristotile; / IL PROEMIO. <inc> Havendo io fatto resolutione di porre in charta alcuni avvertimenti et annotationi a maggior aprimento di quella parte della Poetica d'Aristotele, che ci è rimasta, ho giudicato esser cosa convenevole il dire innanzi alcune cose brevemente per modo di prefatione, le quali possin esser utili all'intelligentia di quello che s'ha poi da dire. <expl> dove che della poesia et natura sua, questo non avveniva. Et tanto volendo io che mi basti haver detto per modo di prefatione di questo libro, sarà bene ch'all'Annotationi da me fatte in esso, horamai diam principio.
<1-422> ANNOTATIONI / DI M. ALESSANDRO / PICCOLOMINI. / Nel Libro della Poetica d'Aristotele; / CON LA TRADVTTIONE DEL / medesimo Libro, in lingua Volgare. / <text> <inc> LA PARTICELLA PRIMA. Della Poetica, così d'essa, come delle spetie sue, qual natura et forza habbia ciascheduna di loro, et in che maniera faccia di bisogno d'intessere et compor le favole, acciò che nel suo ben essere si truovi la poesia <comm> <inc> Annotationi nella prima particella. Tutti coloro che hanno scritto sopra di questo libro della Poetica d'Aristotele et che son venuti in mano mia, convengono concordevolmente in volere che in questa prima particella si contenga il proemio di questa opera. <text> <expl> La particella centesima quinquagesima settima. Della tragedia adunque et dell'epopeia, così di esse, come delle spetie et delle parti loro; et di quante ancora elle siano, et della differentia che tra di loro si ritruovi et parimente delle cagioni che le rendino o perfettamente o imperfettamente fatte, et appresso di questo delle obbiettioni et dei discioglimenti che occorrer possono, siano a bastanza le cose che fin qui si son dette. <comm> <expl> cioè della tragedia et dell'epopeia et delle parti et differentie oro; et delle obbiettioni et scioglimenti d'esse, né d'altre spetie della poesia fa parola alcuna, delle quali nondimeno nel proemio propose di trattare come quivi annotato et dimostrato haviamo. IL FINE DELLE ANNOTATIONI DI MESSER Alessandro Piccolomini, nella Poetica d'Aristotele. TRADOTTA ANCOR DAL MEDESIMO / in lingua Volgare.
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08/03/2013
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Eugenio Refini, ‘Annotationi nel libro della Poetica d'Aristotele’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4476> [accessed 23 November 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4476> [accessed 23 November 2024]