I discorsi sopra i tre libri dell'anima d'Aristotele.
Title
I discorsi sopra i tre libri dell'anima d'Aristotele.
Description
8°. *4, A-Q8, R-S4. ff. 139 [i.e. 140-1]: [4-1], 134, 2. Dedication in italics; text in roman. 105×165 mm.
Creator
Publisher
Date
1555
Contributor
Type
Prose
Identifier
Alternative Title
Spatial Coverage
Audience
Edition ID
30
Copy seen
London, BL, 231.b.7
Title page
i discorsi / DI M. FRANCESCO / veniero, / sopra i tre libri dell'a- / nima d'aristotele, / Diuisi in quattro Libri. / Con Priuilegio. / [mark with motto pria che le labbra bagnerai la fronte] / in venetia, appresso andrea / arrivabene. m d l v.
Paratextual elements
1. epistle to Francesco Venier, doge of Venice, ff. *iir-[*iii]v.
Internal description
<*iir-[*iii]v> AL SERENISSIMO / principe di vinetia / il signor francesco / veniero, / francesco veniero. <inc> Nessun fu mai serenissimo principe, che dubitasse, conoscendo l'alto intelletto, e 'l gran valore di vostra serenità, che ella non dovesse salire a questo sublime grado di dignità solo per li meriti suoi gloriosamente in lei collocato: imperoché havendo infuso Iddio nel generosissimo animo suo tutte quelle nobilissime doti, che s'aspettano a un principe, che possa felicemente
governare questa alma republica, durata già tanto, quanto non durò alcuna altra giamai, poteva esser quasi certo ciascuno, che al valor di vostra serenità riguardasse, che egli l'havesse designato per suo capo ab eterno. <expl> Ben la pregherò efficacemente, che non le dispiaccia, che io del chiarissimo lume suo et l'opera illustri, e 'l mio nome renda men oscuro di quel che gli è.
<[1]r> il / PRIMO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / proemio. <inc> Perché il bene non solamente vero, ma apparente ha tanto di forza, et di vigore, che persuade gli huomini a pigliare ogni grandissima fatica, et mettersi a infiniti pericoli, solevano già coloro, che volevano indurre qualche persona a far alcuna cosa, dimostrarle prima qual bene in quella si ritrovasse. <2v> <expl> Ben mi sono io ingegnato di usar parole semplici, et propie, et più significative del mio concetto, che io habbia potuto, per esser più facilmente inteso. Ma sarà forse meglio, che inanzi, che io ragioni di questa nobiltà, et utilità, che ho promesso, io dichiari di quante sorti sono le scienze, et in quale è la scienza dell'anima: et però divideremo prima la filosofia; il che fatto cominciaremo il nostro ragionamento. <3r> DELLA DIVISIONE / della filosofia. / cap. i. <inc> Tutte le cose, che son nel mondo, son di due sorti; perché parte dipendono dal nostro volere, et parte non dipendono. Quelle sono tutti (sic) l'operationi humane. Queste l'altre cose dell'universo. <38r> <expl> Ma che cosa ci fa creder che questa diffinitione si debba trar dalla più perfetta? Perché non è fuor dell'ordine, che sempre le diffinitioni delle cose si tolgano da quella loro operatione, che è di maggior dignità; et dal fine. Il fine del primo libro.
<38v> il / SECONDO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Del sensibile propio, del comune, et di quello per accidente. Cap. I. <inc> Havendo nel precedente libro ragionato comunemente dell'anima et in particolare del principio del vivere, ciò è dell'anima vegetativa et delle sue forze, tratteremo nel seguente libro particolarmente del principio del sentire, ciò è dell'anima sensitiva, che non sarà altro, che ragionare de sensi, o potenze sensitive, che si voglia dire. <91r> <expl> Et questo voglio, che basti haver inteso delle potenze interiori dell'anima sensitiva et conoscitiva.
<91v> il / TERZO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Della potenza sensitiva appetitiva, et del suo oggetto, et del suo organo, et delle sue passioni. Cap. I. <inc> Debbiamo hora in questo terzo libro ragionare della potenza sensitiva appetitiva et motiva; ma comincieremo dalla appetitiva, la quale esplicata, come si conviene, con tutte le cose, che le s'appartengono, ne verremo alla dichiaratione della motiva. <111v> <expl> Et come nel moto della carretta sono duo primi moventi, l'uno de' quali è principale, et è il carrettiere, l'altro è organico, che è il cavallo, il quale per un certo ordine muove ogni parte della carretta: così nell'animale il primo movente, et principale è l'anima, il secondo organico è il cuore, per la virtù del quale si muovono tutte l'altre parti. Il fine del terzo libro.
<112r> il / QUARTO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Dell'intelletto humano. Cap. I. <inc> Infino a qui noi habbiamo ragionato dell'anima, che è comune all'huomo, et all'animale irrationale. Ragioneremo hora di quella parte di anima, che è propria dell'huomo, per la quale noi contempliamo, consultiamo, et intendiamo. <134r> <expl> Ma, dovendo ciascuna cosa pervenire al termine suo, a ogni uno debbe bastare, haver detto tanto sopra una materia, quanto par bisogno a quello, che si è proposto. Il che havendo fatto io, che non mi proposi, come io dissi nel proemio, voler far altro, che discorrere intorno a i detti libri sol tanto, quanto mi pareva bastante, voglio far fine. Il fine del quarto et ultimo libro.
<134v-[S iiii]r> TAVOLA DI TVT- / ti i capitoli che so- / no nella presente opera.
<[1]r> il / PRIMO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / proemio. <inc> Perché il bene non solamente vero, ma apparente ha tanto di forza, et di vigore, che persuade gli huomini a pigliare ogni grandissima fatica, et mettersi a infiniti pericoli, solevano già coloro, che volevano indurre qualche persona a far alcuna cosa, dimostrarle prima qual bene in quella si ritrovasse. <2v> <expl> Ben mi sono io ingegnato di usar parole semplici, et propie, et più significative del mio concetto, che io habbia potuto, per esser più facilmente inteso. Ma sarà forse meglio, che inanzi, che io ragioni di questa nobiltà, et utilità, che ho promesso, io dichiari di quante sorti sono le scienze, et in quale è la scienza dell'anima: et però divideremo prima la filosofia; il che fatto cominciaremo il nostro ragionamento. <3r> DELLA DIVISIONE / della filosofia. / cap. i. <inc> Tutte le cose, che son nel mondo, son di due sorti; perché parte dipendono dal nostro volere, et parte non dipendono. Quelle sono tutti (sic) l'operationi humane. Queste l'altre cose dell'universo. <38r> <expl> Ma che cosa ci fa creder che questa diffinitione si debba trar dalla più perfetta? Perché non è fuor dell'ordine, che sempre le diffinitioni delle cose si tolgano da quella loro operatione, che è di maggior dignità; et dal fine. Il fine del primo libro.
<38v> il / SECONDO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Del sensibile propio, del comune, et di quello per accidente. Cap. I. <inc> Havendo nel precedente libro ragionato comunemente dell'anima et in particolare del principio del vivere, ciò è dell'anima vegetativa et delle sue forze, tratteremo nel seguente libro particolarmente del principio del sentire, ciò è dell'anima sensitiva, che non sarà altro, che ragionare de sensi, o potenze sensitive, che si voglia dire. <91r> <expl> Et questo voglio, che basti haver inteso delle potenze interiori dell'anima sensitiva et conoscitiva.
<91v> il / TERZO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Della potenza sensitiva appetitiva, et del suo oggetto, et del suo organo, et delle sue passioni. Cap. I. <inc> Debbiamo hora in questo terzo libro ragionare della potenza sensitiva appetitiva et motiva; ma comincieremo dalla appetitiva, la quale esplicata, come si conviene, con tutte le cose, che le s'appartengono, ne verremo alla dichiaratione della motiva. <111v> <expl> Et come nel moto della carretta sono duo primi moventi, l'uno de' quali è principale, et è il carrettiere, l'altro è organico, che è il cavallo, il quale per un certo ordine muove ogni parte della carretta: così nell'animale il primo movente, et principale è l'anima, il secondo organico è il cuore, per la virtù del quale si muovono tutte l'altre parti. Il fine del terzo libro.
<112r> il / QUARTO LIBRO / dei discorsi di m. / francesco veniero, / sopra i tre libri del- / l'anima d'Aristotele. / Dell'intelletto humano. Cap. I. <inc> Infino a qui noi habbiamo ragionato dell'anima, che è comune all'huomo, et all'animale irrationale. Ragioneremo hora di quella parte di anima, che è propria dell'huomo, per la quale noi contempliamo, consultiamo, et intendiamo. <134r> <expl> Ma, dovendo ciascuna cosa pervenire al termine suo, a ogni uno debbe bastare, haver detto tanto sopra una materia, quanto par bisogno a quello, che si è proposto. Il che havendo fatto io, che non mi proposi, come io dissi nel proemio, voler far altro, che discorrere intorno a i detti libri sol tanto, quanto mi pareva bastante, voglio far fine. Il fine del quarto et ultimo libro.
<134v-[S iiii]r> TAVOLA DI TVT- / ti i capitoli che so- / no nella presente opera.
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08/03/2013
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Eugenio Refini
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Citation
Eugenio Refini, ‘I discorsi sopra i tre libri dell'anima d'Aristotele.’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4478> [accessed 13 December 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4478> [accessed 13 December 2024]