De la virtù

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Work ref: 96
Manuscript ID: 34
Type: Prose

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Related to Aristotle's

On Virtues and Vices

Branch of Philosophy

Moral Philosophy
—Ethics

Foliation

ff. 55v-83v

Seen

Yes



Physical Description

Parchment, ff. [v], 83, [v]. mm. 220_145. Original binding in wood and vellum. Illuminated initials at ff. 1r, 55v, 55v.

Internal Description

<55v> Epistola di frate lazaro gallineta humile maistro i(n) theologia al spectabile e nobile citadino venetiano Missier berna(r)do Iustiniano de Missier Nicolo comincia. <inc> Questi giorni mis(ser) bernardo carissimo essendo alquanto libero e sciolto da quei pensieri: che sogliano al tuto occupare altrui: e come inimico de locio volendo quello transferire in laudabile e vi(r)tuoso exercitio: trovandomi haver inanci una legiadra e nobile opereta d(e)l clarissimo filosofo Aristotile <56r> <expl> e non dubito essendo vui di lei singulare amatore: e non meno de li amici studioso agradireti la sua venuta: et anche apregiereti lanimo: e la volunta mia: la quale come per lo passato tempo è stata cussi fina alextremo cenere ad vui serà per intera fede e vera amicicia coniunctissima.

<56v> <text> Qui comincia lopera del clarissimo filosofo Aristotile de la virtù. <inc> Digne di lode sono le cose buone: e le cative sono da biasemare: e tra le cose bone le virtu sonno le più excellente: e tra le cative li vitii: et ancora le cagione de le virtù: e quelle cose che da loro prociedeno: et insieme le loro operatione sono laudevoli: e le cosse a queste contrarie sono colpevole. Ma per che secondo Platone lanima nostra ha tre parte, rationale irascibile e concupiscibile: de la parte rationale la sua virtu e prudentia; de la irascibile mansuetudine e fortezza; de la concupiscibile modestia e temperantia. <61r> <expl> et a la virtu si ap(er)tiene aiutare li degni: e benemeriti: et amare li buoni: e con odio perseguitar li cativi: e non essere cupido a punire e vendicare: anci misericordioso placabile e benivolo: et a questa virtù consegueno bontà diritura, lo essere grato, buona speranza et oltra questo esser de le dite parte amabile: et esser studioso de li amici de compagni e forestieri: amatore de humanita et honesta: le qual tute cose sonno anumerate tra le cose laudevole: e li vitii sonno a queste parte contrarii e qualunque cosa si ap(er)tengano a vitii: e quelli consieguono sonno stimati vituperabili. Finis.

<61v> <introduction> Questa expositione sequente e sopra lopera di Aristotile de la virtu notata qui davanti: e cadauno capitulo sequente signato con letere de lalfabeto per ordene se riporta a lopera notata secondo i luogi signati cominciando A e seq(ui)ta(n)do lalt(re) l(ette)re. <inc> Ne la presente opereta questo excellente filosofo dimostra col suo divino inzegno la imagine de la virtù: de la quale più ampia e copiosamente ha tractato neli altri suo libri: et maximamente ne letica sua: ma qui quasi come in una picola summa brievemente prociede parlando grave e sententioso non come poeta over historico qualmente fecero questi do moderni vulgari, cioe francisco petrarcha e Joanni bocatii: ma come vero philosopho morale ponendo quasi come una pratica a luomo virtuoso descrivendo prima la virtu e poi li suo contrarii cioè vitii: poi lofficio e natura de la virtù e vitii già descriti: e terzamente qual sonno li effecti che consiegueno le dite virtù e vitii buoni o cativi: per le qual descriptioni ogni animo nobile e generoso può in se medesimo cognoscere qual possiede: o de qual ha bisogno: e qual più abonda in lui: cioè virtù o vitio e coregendo et emendando la vita facilmente sequendo le virtu: e schivando li vitii può pervenire a quella felicità la quale <62r> Aristotile pone per fine ad ogni libero e virtuoso homo.

<62r> <comm> Qui comincia la prima expositione del capitulo segnato A. <inc> Et anchora le cagione de la virtù. In queste parole Aristotile dimostra quanto la virtu sia da commendare et istimare: pero che non solo lei: ma anche la sua origine e cagione e tute cose da quelle procedeno sono laudevole: inde lui descrive ne letica sua la virtu: dicendo che virtu e uno habito cioe una facilita, pronteza et agevoleza, overo una buona qualità di mente: che fa buono colui che la possiede. <83v> <expl> Dirò che e secondo lo apresarsi over dillongarsi da uno medesimo termine, il bene arduo possibile a otenire è lobiecto de la speranza chel seguita, et in quanto e impossibile a otenire e la desperatione che con tristitia el lassa: et abandona: testimonio Aristotile nel terzo libro de lethica.

Paratextual Elements

1. preface to Bernardo Giustiniani di Ser Niccolò, ff. 55v-56r.

Bibliography

Iter II, 288ab. A description of the manuscript is available online through Nuova Biblioteca Manoscritta (http://www.nuovabibliotecamanoscritta.it/Generale/index.html).

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Original Record Author
Eugenio Refini
Record Last Updated On
08/03/2013
Record Last Updated By
Eugenio Refini

Citation
Eugenio Refini, ‘De la virtù’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4270> [accessed 20 April 2024]