La historia degli animali d'Aristotele

Title

La historia degli animali d'Aristotele

Description

Paper; ff. [3 blank], [3], 374, [2 blank]; mm. 261_190. Beautiful dedication copy; the layout follows the typical mise en page of printed books.

Creator

Date

1617

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Stornajolo: III, 269.

Manuscript ID

82

Foliation

ff. 1r-374r

Seen

Yes

Genre

Branch of philosophy

Internal description

<f. not numb.> <epistle> Al serenissimo signore e padron clementissimo il Sig. Duca d'Urbino. Sogliono dire gli esperti che il tradurre d'una lingua in un'altra sia impresa di molto pericolo e di poca lode: conciosiacosa che l'esprimer in altra lingua quello che altri habbia scritto nella sua propria porti seco molte difficultà, non tanto in ispiegar i concetti, quanto in ritenere la stessa idea e forma di dire. Il che se in altro autore può accadere, sì massimamente in Aristotele: il quale (com'ogn'un sa che habbia gusto di filosofo) ha trattato cose alte e difficili quali sono le filosofiche con puritià di lingua e con eloquenza
sì, ma con eloquenza breve e concisa in maniera che alla imitatione di lui da noi altri indarno s'aspira. Onde è necessario che l'interprete con restare di gran lunga inferiore corra anco pericolo o di non bene asseguir i sensi, o di non bene rappresentarli. E quando ad alcuno pur succedesse così felicemente che con asseguir il senso s'avvicinasse anco allo stile, pare al fine che altro non faccia che un'opera fatta da altri. Non ostanti tutte queste difficultà, essendomi detto che V.A. gusta di veder trasportate le cose d'Aristotele in questa nostra favella, m'è subito caduto in animo se per questa via io potessi dar a V.A. alcun saggio della somma mia divotione con presentarle qualche opera di questo gran filosofo da me tradotta: essendo officio di suddito fedele e grato impiegarsi con tutte le forze in meritar la gratia
e la volontà del suo Principe. Inanimito adunque dalla poca notitia che tengo della lingua greca, mi son messo a interpretar dal greco la Historia degli Animali: la qual ho pur hora condotta a fine, non già a perfettione: e qualunche si sia questa mia interpretatione, la offero e dedico all'A.V. Serenissima assicurandomi ch'ella per la sua solita clemenza e benignità sia più tosto per aggradire la divotione dell'affetto che haver a schifo la imperfettione dell'effetto. E se conoscerò che questa fatica non le sia ingrata, prenderò ardire di farne alcun'altra, seguitando l'ordine del Filosofo. Prego intanto del continuo Idio signor nostro che la serenissima persona di V.A. guardi e conservi felicissima a suoi stati et al serenissimo figlio. D'Urbino alli viii di settembre 1617. / Di V.A. Serenissima / suddito fedelissimo e divotissimo servitore / Tito Corneo.

<1r-27r> <book I> Dell'Historia degli animali d'Aristotele libro primo. / Divisione degli animali. Cap. 1. <inc> Delle parti negli animali altre sono incomposte, quali sono quelle che si dividono in similari; come le carni in carni; altre composte, quali sono quelle che si dividono in dissimilari, come la mano non si divide in mani, né la faccia in facce. Di queste così fatte alcune non solo parti, ma anco membra si chiamano. <expl> e bisogna dire di tutte in commune ne' seguenti libri: conciosiacosa che non siano in tutti simili, né stiano nello stesso modo. Le parti adunque dell'huomo così interiori come esteriori sono queste e sì fatte et stanno a questo modo.
<29r-55v> <book II>
<56r-88v> <book III>
<90r-125r> <book IV>
<126r-170v> <book V>
<172r-223r> <book VI>
<224r-242r> <book VII>
<244r-289r> <book VIII>
<290r-349r> <book IX>
<350r-364r> <book X> Della historia degli animali d'Aristotele libro decimo. / Dell'utero delle donne, qual debba esser il suo sito per far figliuoli, e de mestrui. Cap. 1. <inc> Quando il marito e la moglie sono scorsi avanti nell'età la cagione perché non generano stando insieme alcuna volta è in amendue, talvolta in un di loro solamente. Bisogna adunque primieramente avvertir bene nella femina come sta l'utero, acciocché se in questo è il difetto, sia curato. <expl> e la bocca sta apunto come quando son gravide. Quando la grossezza proceda da altra cosa, sarà freddo al toccare e non asciutto: e la bocca sempre ad un modo. Laus Deo et Virgin. / Il fine del decimo libro della historia degli animali.

<364v-374r> Tavola de' capitoli

Paratextual elements

1. epistle to Francesco Maria II Della Rovere Duke of Urbino (September 8th, 1617), f. not numb.;
2. index of chapters, ff. 364v-374r.

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘La historia degli animali d'Aristotele’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4318> [accessed 21 December 2024]