Etica d'Aristotile tradotta

Title

Etica d'Aristotile tradotta

Description

Paper; ff. [III], 151, 9 (blank), [II]; mm. 200_280; binding in vellum.

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Iter, I, 126b; Hankins 1997: 58 n°784.

Manuscript ID

95

Foliation

ff. 1r-105v

Seen

Yes

Genre

Branch of philosophy

Internal description

<1r> <prologue> Prolago delibro delletica di messer lionardo darezo volgare. <inc> Io ho nuova mente ordinato e libri de l'eticha d'Aristotele, tradurgli [sic] in latino non perché inprima non fussino traducti, ma perché erono in tale modo tradutti che più tosto parevono fatti barbari che latini inperò che gli è manifesto l'autore di quella prima traduçione qualunque finalmente eglli sia stato el quale niente di meno è chiaro essere suto de l'ordine de predicatori non avere saputo né·lle lettere greche né·lle latine. Perché in molti luoghi e·lle greche intende sì male e·lle latine sì puirilemente et indottamente esprieme [sic] che moltto sia da vergogniarssi di sì inectta e crassa roçeçça. Oltre a di questo spesse volte none intendendo le parole le quali il parlare nostro ha ottime et abprobatissime e nella abondançia latina mendicante non sapiando le parole grecche farlle latine quasi disperantesi e povero di consiglio lascia stare le parole grecce come·lle sono poste. <5r> <expl> Presi la faticha della nuova traduçione nella quale lasciando andare l'altre cose pensso pure avere conseguitato quello [.] che io ora primeramente abbi fatto questi libri latini con ciò sia chosa che inançi non fussino.

<5r> Proemio. <inc> Egli è manifesto beatissimo padre none essere cosa nuova ma già insino daglli antichi frequentissimamente usitata che·glli huomini che moltto s'afatichando neglli studii delle lettere scrivono diriçano loro fatiche a principi . La quale cosa mi pare che habbino fatto non per proporre loro alchuna erudiçione o regola ma perché l'amore e la benivolençia d'essi diventi a·lloro più nota. Et che della autorità di coloro i quali si scrivono e libri qualche autorità s'acrescha a essi libri. <5v-6r> <expl> Que libri adunque beatissimo padre io ti mando non perché io istimi che tu possi atendere a·lleggiergli Inperò che io conoscho [londe] e·lle ribuleçione delle papali ochupationi, ma perché ongni mia opera si riferischa in tuo nome. Et perché in verità io sospetto che saranno alchuni e quali forsse none intendendo le lettere greche, et per questo non
potendo disciernere e difectti del primo traduttore contro adirano a questa mia faticha, però inançi per [distrussione] d'essi ho scripto certe chose.

<6r-20r> Incomincia l'etica di m. Lionardo d'Arezo poeta fiorentino vulgare. <book I>
<20r-30r> <book II>
<30r-46r> <book III>
<46r-61v> <book IV>
<61v-77r> <book V>
<77r-88r> <book VI>
<88r-105v> <book VII>
<105v-121v> <book VIII>
<121v-135v> <book IX>
<136r-151v> <book X>

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘Etica d'Aristotile tradotta’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4331> [accessed 24 November 2024]