Paraphrase di Agostino Nifo
Title
Paraphrase di Agostino Nifo
Description
Paper; ff. [9], 86, [4 blank], [9]; mm. 280_195.
Creator
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Iter II, 332b; Lohr 1988: 287.
Audience
Shelfmark
Manuscript ID
101
Foliation
ff. 1r-86v
Seen
Yes
Genre
Internal description
<1r-5r> <prologue> Paraphrase di ms Agostino / Nipho de Medici da Sessa intitolata / allo Eccellente Cavallieri Don Antonio / de Issera, & tradotta in volgare per F. / Paltroni Urbinato; // Proemio // <inc> Havendo havuto disiderio luongo tempo (Eccellente Don Antonio) di fare voi più tosto virtuoso che dotto, per vederlo attissimo ad ogni sorte di virtù, non come huomo venuto da barbare genti, ma come veramente nato, et nudrito in Roma, o vero in Athene al tempo, ch'elle fuoro nelle maggiori lor grandezze et felicità, et per far ciò ho cerchato più libri scritti di moralità, tra quali i più eccellenti sono quelli ch'el divino Platone scrisse, et quelli dello elegantissimo Cicerone, et quei del dotto Seneca, et quelli, che 'l prencipe di tutti i savi Aristotele scrive a Nicomaco suo figliuolo, quali egli in sua lingua chiamò Ethici <expl> Dirò ben che havendo voi tante parti, per le quali facilmente potrete pervenire a tutte quelle virtù che qui truovarete dichiarate, che voi vi vogliate sforzare non solo di acquistarle, ma far di modo che a tutti altri cavallieri habbiate a essere essempio vero di tutte le virtù, acciò che essi ancora le habbino ad essequire; et con questo faccio fine: et Dio vi conserva.
<6r-42v> Libbro primo. <inc> Havendo da insegnare quelle cose tutte per le quali l'huomo possi divenire felice, bisogna primieramente discorrere et vedere che cosa è felicità, se prima non si presupone la felicità essere; per questo è necessario discutere se la felicità se truova o no. Il che volendo essequire, pigliaremo un certo ordine di considerare le operationi humane, che procedono dalla volontà de gli huomini secondo l'ordine di raggione, perché pare essere manifesto che nelle cose humane ci è alcun bene, che è fine intento da tutte le cose. <expl> Et perché habbiamo detto che gli habiti che sono laudabili sono virtù, essendo gli habiti intellettuali et morali laudabili, possiamo adunque dir tutti questi tali habiti esser virtù. Fine del primo libbro.
<43r-62v> Libbro Secvndo. <inc> Essendo adunque la virtù in doi modi intellettuale et morale, certo che la intellettuale il più delle volte si genera et cresce dalla dottrina, perché benché l'huomo possa imparare da se se istesso, nientedimeno è più atto ad imparare d'altrui, et per questo è necessario a chi impara l'esperienza et il tempo che sanza questo non si puote molto sapere. <expl> Imperò quel habito è manifesto essere laudabile ch'è mezzo in tute le cose dove sono gli estremi, et per venir a quello bisogna dechiarare hora all'eccesso et hora al defetto, perch'in questo modo più facilmente ritruovaremo il mezzo et conseguiremo la vera virtù. Fine del secondo.
<63r-86v> Libbro Terzo. <inc> Essendo adunque che la vertù sia circa le passioni et circa gli atti humani, et essendo che in quelle cose che sono voluntarie si meriti laude et vituperatione: et essendo ancor che nelle cose che sono contra 'l nostro volere alcuna volta habbia luogo il perdono et alcuna volta la misericordia, forse è necessario a quelli che vogliono trattare della virtù diffinire che cosa è voluntario et involuntario. <expl> Né meno è timido quello il qual teme che non sia fatto ingiuria alla moglie o a figliuoli o che non gli sia havuta invidia, così come anco non si chiama forte, se ben confida potere supportar le persone et flagelli
<6r-42v> Libbro primo. <inc> Havendo da insegnare quelle cose tutte per le quali l'huomo possi divenire felice, bisogna primieramente discorrere et vedere che cosa è felicità, se prima non si presupone la felicità essere; per questo è necessario discutere se la felicità se truova o no. Il che volendo essequire, pigliaremo un certo ordine di considerare le operationi humane, che procedono dalla volontà de gli huomini secondo l'ordine di raggione, perché pare essere manifesto che nelle cose humane ci è alcun bene, che è fine intento da tutte le cose. <expl> Et perché habbiamo detto che gli habiti che sono laudabili sono virtù, essendo gli habiti intellettuali et morali laudabili, possiamo adunque dir tutti questi tali habiti esser virtù. Fine del primo libbro.
<43r-62v> Libbro Secvndo. <inc> Essendo adunque la virtù in doi modi intellettuale et morale, certo che la intellettuale il più delle volte si genera et cresce dalla dottrina, perché benché l'huomo possa imparare da se se istesso, nientedimeno è più atto ad imparare d'altrui, et per questo è necessario a chi impara l'esperienza et il tempo che sanza questo non si puote molto sapere. <expl> Imperò quel habito è manifesto essere laudabile ch'è mezzo in tute le cose dove sono gli estremi, et per venir a quello bisogna dechiarare hora all'eccesso et hora al defetto, perch'in questo modo più facilmente ritruovaremo il mezzo et conseguiremo la vera virtù. Fine del secondo.
<63r-86v> Libbro Terzo. <inc> Essendo adunque che la vertù sia circa le passioni et circa gli atti humani, et essendo che in quelle cose che sono voluntarie si meriti laude et vituperatione: et essendo ancor che nelle cose che sono contra 'l nostro volere alcuna volta habbia luogo il perdono et alcuna volta la misericordia, forse è necessario a quelli che vogliono trattare della virtù diffinire che cosa è voluntario et involuntario. <expl> Né meno è timido quello il qual teme che non sia fatto ingiuria alla moglie o a figliuoli o che non gli sia havuta invidia, così come anco non si chiama forte, se ben confida potere supportar le persone et flagelli
Non essendo adunque il forte circa le cose...
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Paraphrase di Agostino Nifo’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4337> [accessed 23 November 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4337> [accessed 23 November 2024]