Poetica d'Aristotile tradotta dalla lingua latina in volgare

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Work ref: 146
Manuscript ID: 105
Type: Prose

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ff. 554r-575v

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<554r> Poetica d'Aristotile tradotta dalla lingua latina in volgare per Ant.° Poso Montalcino con alcuni discorsi sopra d'essa del medesimo. / Capitulo primo. / Qual sia l'intentione dell'opera, qual convenienza habbiano i poemi fra di loro e qual differenze. / <inc> Diciamo della poesia e delle sue spetie e qual sia la natura di ciaschuna d'esse e come debbano esser tessute le favole accioche vi stia accomodatamente e debitamente et ancora diciamo di quali e quante parti ella sia composta, e similmente di tutte quelle cose le quali apartengono a questa institution poetica seguitando l'ordine della natura, con cominciar dalle cose che sono per propria natura prime delle altre. <556v> <expl> Oltra di ciò per che i doriensi quando vogliono dire fare dicano dran, e gli ateniesi dicano prattin, essendo che imitare l'attione è comune alla tragedia et alla comedia, là onde si chiamano drama, la quale è voce dorica, però i doriensi si gloriano d'esser loro gli inventori. E questo basti del numero delle differentie dell'imitatione e quali sieno.

<557r> Discorso sopra il P° capitolo. <inc> Aristotile nel insegnar le scienze in questo si mostrò sopra ogni altro filosofo maraviglioso, per l'ordine e per la proprietà de vocabuli li quali egli usò nel trattar le cose. <561v> tal che s'imitano non come dei assolutamente ma come vestiti di forma humana, dove sta questa verisimilitudine e per aver loro dei in forma humana possano esser imitati con quelle attioni che facevano di far trasmutar uno in cervo et trasmutarsi loro in ucelli che simili altre cose.

<562r> Dell'origine della Poesia e delle sue spetie, come le sono cresciute e della somiglianza qual hanno <la> tragedia e l'epopeia. Cap.lo 2°. <inc> Da due cause naturali par che la poesia habbia havuta origine. Perciò che naturalmente gli huomini da fanciullezza imitano, et in questo sono differenti da gli altri animali. <564v> Dell'imitatione heroica e della comedia ne diremo da poi, ma della tragedia ne diremo hora la diffinitione d'essa come quella che è nata dalle cose già dette. Di nuovo ripigliandole diciamo esser questa. <565> <blank> <570r> <expl> Quante et quali sieno le parti della tragedia e di che misura <570v> Le parti della tragedia le quali ci bisogna usare, come quasi sue forme, sì come già di sopra habbiamo detto [interrotto].

<571r> Discorso 2° sopra 'l secundo cap.lo del Poso. <inc> Qualsivoglia arte ha questa origine dalla natura. <575v> <expl> oltra che non faceva bel vedere per maggior donque comodità, fu introdotta la moltitudine di coloro che recitassero.

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Iter II, 162b.

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Original Record Author
Eugenio Refini
Record Last Updated On
08/03/2013
Record Last Updated By
Eugenio Refini

Citation
Eugenio Refini, ‘Poetica d'Aristotile tradotta dalla lingua latina in volgare’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4341> [accessed 24 April 2024]