Etica d'Aristotele [5 books]

Title

Etica d'Aristotele [5 books]

Description

Paper; ff. II, 97, III; mm. 209_98.

Creator

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Frati and Segarizzi 1909: I, 291.

Manuscript ID

145

Foliation

ff. 1r-97r

Seen

Yes

Genre

Branch of philosophy

Internal description

<1r> Etica d'Aris: <inc> La disciplina morale intitolata dai savii arte della vita [pressiede] come a proprio soggetto alle attioni humane ordinate al fine. <18v> <expl> onde la virtù intellettuale sarà un ornamento della ragione per essenza, che è l'intelletto, e la virtù morale sarà una perfettione della ragione participata, ch'è l'appetito.

<19r> Lib. Secondo Cap. primo. <inc> La virtù morale non s'imprime dalla natura. 1°. La virtù o è intellettuale o morale, la prima si genera e s'aumenta colla dottrina e coll'inventione, e perciò fra gl'aiuti dell'humano sapere annovera l'esperienza et il tempo. L'altra è parto della consuetudine e dell'esercitio d'atti honesti, onde s'intitola morale dal costume cioè dalla consuetudine. <33v> <expl> ma non si può definire questa piciola distanza dal troppo, tollerata o dall'imperfettione dell'huomo o dalla debolezza del suo giuditio, perché riguardando le circonstanze delle cose segue più il giuditio del senso che della ragione.

<20r> Libro 3°. Cap. 1°. <inc> Si definisce il volontario e l'involontario. 2°. La morale filosofia ha utile la cognitione del volontario e dell'involontario, dello spontaneo e dell'[inviso] per due ragioni. 1° Gl'afetti e gl'atti humani che formano l'esercitio e la disciplina della virtù di questo fonte derivano la lode et il biasimo. <54v> <expl> La temperanza perfettiona le humane concupiscenze con renderle moderate, rare e docili alla ragione, la quale esercita egualmente necessario l'imperio e fruttuosa la custodia su la parte concupiscibile; come il Pedagogo ha salutare e proficua la disciplina [sopra] l'inesperienza e sopra la [passione] dell'età giovanile.

<55r> Lib. 4°. Cap. 1°. <inc> Si esamina la materia e l'indole della liberalità. La virtù della liberalità che può dirsi il maggiore concorso dei difetti della natura […] et il vincolo più pretioso che stringe la felicità dell'humano consortio con benefiche influenza <80rv> <expl> oltre di che la verecondia è un pentimento dell'animo, che
conosce i suoi volontarii delitti, onde [.]cade nell'huomo perfetto, che sempre regola gl'arbitrii e retifica la volontà coi dettami della virtù.

<80v> Lib. 5° Cap. 1°. <inc> Si contrapongono la giustitia e l'ingiustitia. La giustitia nella comune intelligenza è un habito che produce l'attitudine la volontà e l'esecutione delle attioni giuste. L'ingiustizia all'incontro è una qualità ingiuriosa dell'huomo che oltraggia l'equità col concorso delle cose ingiuste. <97r> <expl> fra le parti dell'anima, che coi riguardi della diversità e della disimilitudine fanno aprender nell'huomo due [.] [remotti] la ragione e l'appetito.

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘Etica d'Aristotele [5 books]’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4381> [accessed 21 November 2024]