Trattato de sogni secondo l'opinione d'Aristotile
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Trattato de sogni secondo l'opinione d'Aristotile
Description
4°. [*]3, A-G4. ff. 28. Dedication letter and text italics. mm. 150×200.
Creator
Publisher
Date
1575
Contributor
Type
Prose
Identifier
Alternative Title
Is Referenced By
Giuseppe Vedova, Biografia degli scrittori padovani (Padua: Minerva, 1832), I, 357.
Spatial Coverage
Audience
Edition ID
117
Copy seen
London, BL, 719.g.36
Title page
TRATTATO / DE SOGNI SECONDO / L'OPINIONE D'ARISTOTILE / PER M. BENEDETTO DOTTORI. / ALL'ILLVSTRISSIMO ET ECCELLENTISS. / Signor il Sig. D. GVGLIELMO Gonzaga Duca / di Mantoa, & Marchese di Monferrato / [mark] / In Padoa per Lorenzo Pasquati. 1575.
Paratextual elements
1. epistle by Antonino Compagna to Guglielmo Gonzaga, duke of Mantua, ff. [*2]r-[*3]r.
Internal description
<[*2]r-[*3]r> ALL'ILLVSTRISSIMO ET / Eccellentiss. Signor il S. D. Guglielmo / Gonzaga / Duca di Mantoa, / & Marchese di Mon- / ferrato. / Antonino Compagna. <inc> Per due cagioni principalmente Eccellentissimo Signor io mi son mosso a mandar in luce questo discorso de sogni dell'Eccellente M. Benedetto Dottori. L'una fia, perché in esso si vede quello che in così difficil materia n'habbia sentito il Genoa così de-
gno Philosopho, come ognun sa che lo conobbe, i cui scritti non senza gran danno et della presente, et della futura etade giaceno sepolti, poi che indi molto lume la Naturale philosophia n'acquisterebbe. L'altra fia che questa materia è la più alta et più profonda che trattar si possa entro i termini della scientia naturale. Et si può dire che fin'hora non sia stata intesa, così diversamente et oscuramente n'han parlato coloro, che s'han proposto d'essaminarla. Hora però è talmente fatta chiara, che cotai secreti non si poteano più manifestamente palesare, così facilmente la distinse in [sic] Genoa, et così fedelmente la raccolse l'autore. Havendo egli dunque gioia sì pretiosa negletta et abbandonata, come quello ch'usa di dire che non intende mendicar laude co'l recitar opinioni altrui, ma solamente co'l far egli stesso cosa de-
gna di gloria, io mosso a pietà considerando quanto beneficio ne possano prendere i studiosi delle belle lettere, l'ho raccolta et mi son messo a publicarla. Et considerando a cui così degna opera dedicare si convenisse, poiché mi son accorto, che tra tutti i principi d'Italia, non vi si truova chi di valore et di scientia a V.E. vada inanti, et vedendo quanto caramente sieno da lei accolti gli huomini grandi nelle lettere, et di gran fama; m'ha parso di consecrarla all'alto Nome vostro; sperando che l'Altezza vostra vi sia per accrescere et splendore, et ornamento, mio desiderio è far cosa che sia di piacere a V.E. la qual gratia se mi concederà Iddio ch'io possi conseguire, ne sentirò infinito contento.
<1r-28v> DE SOGNI. <inc> Tra le cose miracolose di Natura, par che i sogni vi si possino annoverare; anzi tanta meraviglia fecero et a gli antichi et a moderni philosophi, che spesse volte han fermamente tenuto loro non esser produtti dalla Natura, ma da Dio, mandati in terra a rivellar a mortali i casi lor dovessero intravenire. Di materia dunque così ammirabile et alta et fia dilettevole il ragionare, poi che le cose maravigliose porgen diletto, et a chi le ritragge, e a chi le ascolta; et util cosa il cercarne la verità. Della quale benché molti diversamente n'habbian parlato, nondimeno per non confonder le sette di coloro che ne principii sono discordi, quel solamente che n'habbia sentito Aristotile, che tanto seppe, ho proposto di dimostrare. <expl> così i sogni del melanconico, che sono molti, sogliono assai volte incontrarsi con l'effetto che ne segui. Et questo humore puote tanto oltre, che fa gli huomini indovini, però che il maninconico sospinto dalla vehementia dell'humore, et guidato da certa simiglianza d'una cosa a l'altra, a guisa di coloro che feriscono di lontano puotè apprender le cose inanti che sien intervenute; ma perché ciò transcende i nostri termini, facciam qui punto al presente ragionamento.
<1r-28v> DE SOGNI. <inc> Tra le cose miracolose di Natura, par che i sogni vi si possino annoverare; anzi tanta meraviglia fecero et a gli antichi et a moderni philosophi, che spesse volte han fermamente tenuto loro non esser produtti dalla Natura, ma da Dio, mandati in terra a rivellar a mortali i casi lor dovessero intravenire. Di materia dunque così ammirabile et alta et fia dilettevole il ragionare, poi che le cose maravigliose porgen diletto, et a chi le ritragge, e a chi le ascolta; et util cosa il cercarne la verità. Della quale benché molti diversamente n'habbian parlato, nondimeno per non confonder le sette di coloro che ne principii sono discordi, quel solamente che n'habbia sentito Aristotile, che tanto seppe, ho proposto di dimostrare. <expl> così i sogni del melanconico, che sono molti, sogliono assai volte incontrarsi con l'effetto che ne segui. Et questo humore puote tanto oltre, che fa gli huomini indovini, però che il maninconico sospinto dalla vehementia dell'humore, et guidato da certa simiglianza d'una cosa a l'altra, a guisa di coloro che feriscono di lontano puotè apprender le cose inanti che sien intervenute; ma perché ciò transcende i nostri termini, facciam qui punto al presente ragionamento.
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Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
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Citation
Eugenio Refini, ‘Trattato de sogni secondo l'opinione d'Aristotile’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4565> [accessed 26 December 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4565> [accessed 26 December 2024]