Le mechanice d'Aristotile trasportate di greco in volgare idioma

Title

Le mechanice d'Aristotile trasportate di greco in volgare idioma

Description

4°. A2-K2. ff. [22]. mm. 202×294. Text in Roman. Geometrical drawings throughout the text and the commentary.

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Publisher

Date

1573

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Cranz and Schmitt 1984: 108.585; Rose and Drake 1971: 34-35.

Spatial Coverage

Edition ID

127

Copy seen

Vatican City, BAV, R.I.II.969

Title page

LE MECHANICE / D'ARISTOTILE / TRASPORTATE / DI GRECO IN VOLGARE / IDIOMA./ CON LE SVE DECHIARATIONI / nel fine, con l'ordine de numeri de capitoli, / in particolar uolume da se. / [marca] / IN MODONA. / [typographic line] / Appresso Andrea Gadaldino. 1573.

Paratextual elements

1. epistle to Cornelio Bentivoglio (Modena, December 18th 1573), ff. A2r-v;
2. diagrams.

Visual elements

Yes

Internal description

<A2r-v> ALL'ILLVSTRISSIMO S. / CORNELIO BENTIVOGLIO / S. SVO OSSER.MO <inc> L'haver io dalla più verde età di V.S. Illustrissima conosciutola sempre naturalmente inclinata a quelle parti delle facultà mathematiche che sono stimate non meno necessarie alli bisogni della guerra che alli commodi della pace et del vivere humano; ha fatto che a questi dì passati nelli quali io fui necessitato per gli estremi freddi che sopragiunsero intermettere la fabrica di questa fortificatione di Modona, che nel pensare io (già di molt'anni grave) qual cosa in così fredda stagione potessi operare, che in dimostrare dell'animo mio verso lei a me non disdicesse il darla et a V.S. illustrissima il riceverla, mi occorrese sol questa: la qual fu di poter io trasportare della lingua greca nella nostra volgare d'Italia, le Mechanice d'Aristotile, nelle quali tanto eccellenti Filosofo rende manifeste le cause de gli effetti de i moti, et insieme di tutte quelle operationi che per inventioni d'ingegnosi artefici portano a gli huomini gran maraviglie. Però trovandomi havere già espedito quanto sia stata l'intentione mia di fare, et havendo io nel volgarizarle servato per quanto mi sia stato possibile il modo et l'ordine tenuto dall'istesso Authore, nell'esplicare i suoi concetti – cosa la quale per le molte et proprie significationi delle voci greche in così fatti sugetti et le poche et mal proprie delle nostre volgari rende i sensi alquanto difficili, io, appresso al volgarizzato testo dell'Authore, ho fatto alcune dichiarationi sopra quei luoghi, che mi sono paruti più difficili: le quali dichiarationi si troveranno ri-
dotte nel fine del testo per ordine in uno volume da sé. Et oltre di questo alle figure ch'io ho fatto delle dimostrationi, ho posto i caratterti greci citati dall'Authore; accioche questa mia fatica possa servire non solo al bisogno de volgari, ma ancho di quelli, che nella propria Greca desiderassero essercitarsi in simile cognitione. V.S. illustrissima adunque riceverà con esse Mechanice l'affetto dell'animo mio verso lei. Alla quale, col lasciare sotto il suo prudentissimo giuditio quanto io con le figure, che fino a questi tempi, si sono desiderate nel testo greco, habbia dato di luce a così obstrusa facultà, con la debita riverenza baccio la mano et resto affettionatissimo servitore. Di Modona alli XVIII Decembre M D LXXIII. / Di V.S. Illustrissima / Affettionatissimo Servitore / Antonio Guarino.

<Br-F2v> DELLE MECHANICE / D'ARISTOTILE / VOLGARIZZATE. / Capitolo primo <inc> Delle cose che secondo natura accadono, maravigliasi di quelle delle quali se ignora la causa et di quelle oltre natura, di tutte quelle che per industrioso artificio sono fatte ad utilità de gli huomini: conciosia che la natura in molte opera, contra l'util nostro: percioché essa natura serva sempre l'istesso modo et semplice, et l'utile mouta molte volte. Quando però fa di bisogno fare alcuna cosa oltra natura: quella per la difficultà apporta perplessità et ha bisogno di considerato artificio, per la qual cosa chiamiamo machina quella parte d'essa consideratione. <expl> Onde la cosa, non vinta ad esser trasportata rimane in quello di dentro. Et perché sempre ciascuna cosa si promove al non esser vinta, et perché il termine del non esser mosso, lo fa l'andare al mezo: percioche solo il centro sta fermo, è necessario che tutte le cose in questo siano congregate. / IL FINE DELLE MECHANICE D'ARISTOTELE.

<[G]r> DECHIARATIONI / SOPRA LE MECHANICE / D'ARISTOTILE / VOLGARIZZATE. / [typographer's mark] / IN MODONA. / [linea tipografica] / Appresso Andrea Gadaldino. 1574.

<G2r-K2r> Dechiarationi / de i luoghi più difficili, / citati secondo l'ordine et numero dei / capitoli et delle petitioni. <inc> Secondo natura) come fulmini tempeste terremoti et simili effetti naturali, i quai, molte volte portano tanta maraviglia a quelli che ignorano le cause loro, che sono tenuti prodigii et miracoli. <expl> necessariamente adunque rimane in quello di dentro et da quello ridotta finalmente nel mezo, il quale è dalla natura ordinato per quiete, et è riposo di tutte le cose. / Il fine delle dichiarationi.

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08/03/2013

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Eugenio Refini

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Citation

Eugenio Refini, ‘Le mechanice d'Aristotile trasportate di greco in volgare idioma’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4575> [accessed 21 November 2024]