Discorso per via peripatetica

Title

Discorso per via peripatetica

Description

4°. A-K4. ff. xxxvi. Dedication and text roman. mm. 150×210.

Creator

Publisher

Date

1557

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

Renouard, Annales: 170 n.3.

Spatial Coverage

Audience

Edition ID

136

Genre

Copy seen

Oxford, Bod, Auct. 2 R 3.40

Title page

DISCORSO / DI RINALDO ODONI, / per uia Peripatetica, oue si dimostra, / se l'anima, secondo Aristotele, / è mortale, o immortale. / [Aldus's mark] / IN VENETIA, M. D. LVII.

Paratextual elements

1. epistle to cardinal Flavio Orsini, ff. A2r-[A4]v.

Internal description

<A2r-[A4]v> ALL'ILL.MO S.OR DON / FLAVIO ORSINO / rinaldo odoni. <inc> Se il considerare e l'intendere è cosa propia dell'huomo, et è quella che non solamente da gli animali bruti lo fa essere differente, ma lo rende simile a Dio, in quanto si può; la cui divina sostanza altro che intendere, non è: certamente né più nobile, né più a noi convenevole pensiero può caderci nell'animo, che di rivolgere et indrizzare ogni nostra cura et ogni industria allo studio delle lettere, massimamente a quella parte, onde esse lettere maggiormente sono honorate: la quale senza dubbio è la philosophia. <expl> e perché il prego da giusta
cagione nascet, et a bel fine mira; giovami di sperare, che a questo desiderio mio seguirà l'effetto. Tra tanto V.S. Illustrissima degnerà di conservarmi nell'usata sua gratia, la quale prezzo al pari di tutti gli honori, e di qual cosa maggiormente si desideri.

<Br-K4r> DISCORSO DI RINALDO / Odoni per uia Peripatetica, / oue si dimostra, se l'anima, secondo / Aristotele, è mortale, / o immortale. <inc> L'anima intellettiva, agente di tutte le honestà humane, dipende dalla divinità, e non è altro che un picciolo raggio dell'infinita chiarezza di Dio, appropriato all'huomo per farlo rationale, immortale, e felice. Et ancora questa anima intellettiva, per venire a fare le cose honeste, bisogna che participi del lume divino. Perché, non ostante ch'ella sia prodotta chiara, come raggio della luce divina, per la colligatione del corpo, e per essere offuscata dalla tenebrosità della materia, non può arrivare a gl'illustri habiti della virtù, e lucidi concetti della sapienza,
se non ralluminata dalla luce divina in tali atti e conditioni, che, sì come l'occhio, se ben da sé è chiaro, non è capace di vedere i colori, le figure, et altre cose visibili senza essere illuminato dalla luce del sole <expl> ma noi, per le ragioni predette del grande e più che humano Aristotele, crediamo l'immortalità, cioè crediamo ch'egli la credesse. Perciò che noi Christiani deviamo crederla per altre assai più sicure ragioni che non sono quelle di Aristotele, havendoci illuminato l'intelletto con la sua divinità, e con l'esempio della sua santissima vita quel vero et unico figliuolo d'Iddio nostro creatore e nostra salute: per la cui infinita gratia non solamente sono immortali le anime nostre, ma possono eternamente godere di
que' beni, à quali niun bene humano si agguaglia. E sarà questo il fine della vera philosophia, cioè di una vita giusta e virtuosa, non di quelle virtù che impariamo da' libri delli antichi philosophi, ma di quelle, che il predetto nostro divino signore in se stesso dimostrò, e lasciò scolpite con segni così manifesti, che non resta occasione alcuna di dubitarne: ma debbiamo, per mostrar qualche gratitudine di un infinito beneficio da lui ricevuto, e per farci in qualche parte degni di congiungerci con lui nell'altra vita, cercare con ogni studio di osservare i suoi divini precetti, i quali egli prima col suo sangue e con la propia vita ha voluto osservare, essendo Dio, e volendo per salvezza nostra patire come huomo.

Branch of philosophy

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘Discorso per via peripatetica’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4584> [accessed 21 November 2024]