Discorso che la Rettorica sia arte

Discorso che la Rettorica sia arte

Paper; misc.; ff. [6], 413, [1]; mm. 190_270. Title on spine: 'Raccolta / di vari / manoscritti / Tom. VII. / Copia'. The last text copied refers to 1593.

Prose

Iter V, 207b.

169

ff. 236r-262v

Yes

<236r-243r> Discorso primo che la Rettorica sia arte <inc> Intendo di provare che la Rettorica, la quale da Platone è detta sagaccità et astutia, non artificio rationale, quella che è detta adulatione turpe et vile, et che alla coquinaria è somigliata, è artificio nobilissimo sopra tutti gl'altri. Et per distinguer la mia intentione dico che la rettorica non per li enthimemi et essempi, ma per l'

elocutione, per l'attione, per conciliarsi et movere il giudice è arte eccellentissima. <expl> Certo dovemo far ogni cosa, per adattar la voce alli concetti, et il suono

alla voce per ben significare l'animo nostro principalmente et così meglio imprimer gli concetti in chi ci ascolta, ma dovemo anche farlo per dilettare.

<244r-262v> Discorso secondo che la Rettorica sia arte <inc> Quella antica questione greca et latina se l'arte oratoria sia vera arte o sia più tosto un certo uso o studio o potentia o peritia o facultà è in effetto d'altra importantia che non appare, perciò che se ella è arte, è anche buona per sua natura comunque l'adoprino le persone perciò che l'arte per sua natura, sì come ancor la scienza,

è indrizzata a buon fine, et essendo buono il suo fine sarà buono al quale ella intenderà d'arrivare regolata dalla ragione et l'averà rispetto alle cose da lei trattate, senza guardare avanti a chi si trattino. <expl> Ma come tu dì il moto di chi ascolta perché non dì tu la conciliatione?

Rispondo nel movimento s'intende la benvoglienza et conciliatione, che sono anch'essi movimenti perché sono alterationi et l'alteratione è moto.

08/03/2013

Eugenio Refini