Discorso del soggetto, del numero, dell'uso et della dignità et ordine degl'habiti dell'animo
Title
Discorso del soggetto, del numero, dell'uso et della dignità et ordine degl'habiti dell'animo
Description
Parchment; ff. I, 37, I; mm. 165_230. Layout: mm. 102_155. Lines: 24 per page. Beautiful dedicatory copy. Initials of paragraphs and names of dedicatees in red. Binding decorated with Medici coat of arms.
Creator
Date
1565
Contributor
Type
Prose
Identifier
Is Referenced By
Mazzatinti 1886: I, 171; Marsand 1835-1838: I, 78-80, n°77.
Shelfmark
Manuscript ID
200
Foliation
ff. 2r-36v
Seen
Yes
Internal description
<2r> <prologue> <inc> Essendo illustrissimo signor principe et serenissima reina cosa conveniente et ragionevole che tutti i sudditi dell'illustrissima eccellentia dell'uno et serenissima altezza dell'altra non solamente con l'animo si rallegrino et vi honorino grandemente in questo tempo di sì magnifiche et splendide nozze, ma etiamdio ne mostrino segni manifesti con l'opere esteriori. Di qui è che io ho giudicato esser ufitio mio il quale vi sono suddito ubligatissimo et fo professione di filosofia far un discorso di tutte le più nobili arti, delle dottrine morali, delle scientie specolative, et delle facoltadi istromentali, dimostrando qual sia il loro soggetto, et il lor fine, assegnando parimente a ciascuna la sua propria diffinitione. Et finalmente dimostrando che ordine o vero grado si convenga a ciascuna in una republica bene et giustamente ordinata, come tra tutte l'altre è questa (mercé di Dio dell'illustrissimo signor duca et al presente dell'illustrissima eccellentia vostra et di sua serenissima altezza). Et tutto questo farò hoggi vome filosofo non già per ricordare a quelle quanto dee esser loro a quore [sic] essa filosofia, ogni dottrina arte et facoltà istromentale che quanto a ciò sa benissimo ognuno che non occorre: ma sì bene per infiammare l'animo di ciascuna persona giuditiosa et ben costumata a honorarvi sopremamente a rallegrarsi et finalmete <2v> a disiderare che iddio vi mantenga felici lungo tempo. Havendo per questo mio discorso compreso di quanta importanza et di quanto honore siano a chi esercita le nobili arti, dottrine morali, scientie speculative et le facoltadi istromentali, le quali tutte con il favore di V.E. Illustrissima et di sua serenissima altezza sono per fiorire più l'un dì che l'altro. Ma cominciamo horamai a dar principio al sopradetto Ragionamento. /
<2v> <inc> La suprema cagione dalla quale dipende il tutto essendo la stessa bontà, la volse spiegare et comunicare a tutte le creature, essendo la somma sapientia perciò che l'ufitio del savio è porr'ordine et misura a tutte le cose. Di qui è che ella diede l'esser suo et la vita a tutte le creature dell'universo diversamente come piacque a sua maestà; et ricercandosi dove dee essere un ordine, gli estremi et il mezzo che gli congiunga insieme. <36v> <expl> Et me minimo servo di vostra illustrissima eccellentia et di sua serenissima altezza, ha infiamato et mosso a comporre questa opera, a cagione che io mostrasse a ciascuno quanto vi dee sommamente honorare et quanto io con tutte le potentie cognoscitive dell'animo mio v'osservi v'honori et desideri di servirle sempre. Esso iddio datore d'ogni potestà come d'ogni altri bene le mantenga felici lungo tempo. Et di quelle nasca cotal prole nella quale risplendano le divine vertudi de Padri et delle madri et delli altri antecessori dell'Illustrissima famiglia de Medici et della Reale et imperiale casa d'Austria, a cagione che Iddio in quelle sia sempre lodato et honorato, la patria fiorisca sempre di pietà, di iustizia et di tutte l'altre vertudi, et elleno vivano gloriose, così ne suoi successori come nelle memorie de buoni et de savi.
<2v> <inc> La suprema cagione dalla quale dipende il tutto essendo la stessa bontà, la volse spiegare et comunicare a tutte le creature, essendo la somma sapientia perciò che l'ufitio del savio è porr'ordine et misura a tutte le cose. Di qui è che ella diede l'esser suo et la vita a tutte le creature dell'universo diversamente come piacque a sua maestà; et ricercandosi dove dee essere un ordine, gli estremi et il mezzo che gli congiunga insieme. <36v> <expl> Et me minimo servo di vostra illustrissima eccellentia et di sua serenissima altezza, ha infiamato et mosso a comporre questa opera, a cagione che io mostrasse a ciascuno quanto vi dee sommamente honorare et quanto io con tutte le potentie cognoscitive dell'animo mio v'osservi v'honori et desideri di servirle sempre. Esso iddio datore d'ogni potestà come d'ogni altri bene le mantenga felici lungo tempo. Et di quelle nasca cotal prole nella quale risplendano le divine vertudi de Padri et delle madri et delli altri antecessori dell'Illustrissima famiglia de Medici et della Reale et imperiale casa d'Austria, a cagione che Iddio in quelle sia sempre lodato et honorato, la patria fiorisca sempre di pietà, di iustizia et di tutte l'altre vertudi, et elleno vivano gloriose, così ne suoi successori come nelle memorie de buoni et de savi.
Record last updated
08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Discorso del soggetto, del numero, dell'uso et della dignità et ordine degl'habiti dell'animo’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4436> [accessed 21 November 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4436> [accessed 21 November 2024]