Poetica d'Aristotile parafrasata e comentata

Title

Poetica d'Aristotile parafrasata e comentata

Description

Paper; ff. I, [9], 392, [1], I; mm. 210_300.

Date

1581-1586

Contributor

Type

Prose

Identifier

Is Referenced By

IMBI 8: 136; Weinberg 1961: 1147.

Manuscript ID

108

Foliation

ff. 1r-392r

Seen

Yes

Branch of philosophy

Internal description

1. <1r> <marg> Del titolo di questo libro, et opinione degl'interpreti sopra ciò. <rubr> Del titolo di questo libro della Poetica, e se sia d'Aristotile, e quale de' libri, ch'egli scrisse di materia poetica, se intero, e se utile. <inc> Il titolo di questo libro in tutte le copie, così di penna, come di stampa, si legge in questa guisa. ARISTOTELOUS Perì poietikès – cioè D'Aristotile di poetica. Ma il C.V. par che dubiti, che questo libro, essendo, com'egli stima, non un'opera, ma una bozza, fosse da Aristotile lasciato senza titolo, il qual poi ci sia stato posto da' copiatori, havendolo così presto nelle prime parole di esso libro. <6v-7r> <expl> Onde, come ben dice il Maggio, maggior profitto si può ritrare da questo così
picciolo e mal trattato libro solo, che da tutti i volumi, che d'antichi o moderni dietro a questa arte infino a hoggi sono stati composti. Ma convien conoscere le sue piaghe, per saper prenderne il legittimo e sopra il non legittimo non si fidare.

2. <9r> <marg> Soggetto e fine del libro della poetica. <rubr> Del soggetto e del fine di questo libro della poetica. <inc> Tratta Aristotile in questo libro, senza alcun fallo del poema, come più ampiamente nella dichiarazion del titolo s'andrà considerando. È adunque il soggetto del medesimo libro il poema: il fine, lo 'nsegnare a comporlo, et il darne la regola.

3. <24r> ARISTOTELOUS Perì poietikès D'Aristotile di poetica. Libro, o trattato scritto da Aristotile intorno al poema. <inc> Il Rubertello \seguendo Averroè/ traduce di poetica, e d'arte poetica \Il quale Averroè nel primo capitolo della parafrasi così ragiona [...]/. <27r> <text 1> Di poetica, et di essa, et delle spezii d'essa, qual forza ciascuna ha, et come bisogna comporsi le favole, se dee havere a star bene la poesia, et ancora di quante et quali parti è, et similmente anche dell'altre cose, quantunque sono del medesimo metodo, diciamo. <paraphrase> Venghiamo a trattar del poema, et in universale di tutto insieme, et in ispezialità delle sue maniere, mostrando qual sia la forza, e la natura di ciascuna di loro, e come faccia di bisogno, che si compongano le lor favole, volendo che il poema riesca bene. E diciamo ancora quante siano le parti d'esso poema e di che qualità elle sieno. E trattiamo anche d'altre cose, che appartengono a questa dottrina ordinata, e che procede per ragione. <comm> <rubr> Se questo sia proemio o che sia <inc> Il Rubertello non ha questo principio per proemio, ma per proposta delle cose che l'autore è per dire, e dice queste parole... <40v-41r> <expl> Diciamo di poetica, diciamo di essa, e delle spezii d'essa: diciamo, che forza ciascuna ha, e nell'altre similmente, e l'ho serbato all'ultimo secondo l'ordine del testo greco, dove non
anche senza ragione è in quel luogo traportato: però che qui serve meglio a tutte le particelle della proposta, che nel cominciamento non servirebbe.

<364r> <text 50> Ma il far favole Epicarmo, e Formi cominciarono. [.] da principio certamente adunque di Cicilia venne. Ma d'egli in Atene Crate primo cominciò. Gittata via la giambica idea secondo tutto far ragionamenti [.] favole. <paraphrase> Ma i primi, che cominciassero a far nelle commedie le favole di soggetti finti et universali furono Epicarmo e Formi poeti ciciliani. Questo costume adunque senza alcun fallo, prima che d'altronde, venne di Cicilia. Ma de' poeti, che sono stati in Atene, Crate innanzi a tutti gli altri, ributtata la passata forma della commedia, che haveva dal giambico, poi che s'occupava ne' soggetti particolari, come facevano i poemi detti giambichi introdusse nella commedia le favole composte in universale. <364v> <comm> <inc> Disse nel testo quarantottesimo, che poiché la commedia incominciò ad havere alcuna forma, si mentovavano i poeti, che si dicevano essere stati di commedie compositori: e perché quivi tirato da altre cose non gli chiamò per nome, in questo testo nomina i principali, o per dir meglio i primieri... <368v> <expl> Così le cose tragiche innanzi alle comiche di lungo spazio prima trovate furono. E queste cose bastino dietro al presente testo, col quale ha termine insieme la prima delle quattro parti principali del trattato.
<365r> <ms note dated 1581 and signed by Buonamici; note re. the 'imprimendi facultas' given in 1586>

4. <371r> Delli interpreti di questo libro della Poetica. <inc> Averroè primo di tutti quelli interpreti della Poetica, che a nostri tempi sono pervenuti, fece intorno a esso una breve Parafrasi, nella quale come che pure alcune buone considerationi si ritrovino, tuttavia per la diversità e lontananza de costumi, che tra greco havea, e tra gli arabi, poca notitia havendone, pochissima ne poté dare altrui.

5. <373r-385r> <initial fragment from the paraphrase>

6. <386r-387v> Lionardo Salviati a' lettori <inc> Per qual cagione io habbia preso doppo sì nobili expositori1 a dovere il libro della Poetica interpretare, nella fine del seguente capitolo brevemente si mosterrà <expl> Per lo medesimo riguardo dell'esser breve per affermativa guisa o negativa altresì profferirò il parer mio quasi sempre, ma con intentione, che quantunque volte la cosa essere o non essere affermerò, da me con questa conditione si riceva, che perché le parole il significhino, non harò per costante, che assolutamente così sian, ma che così mi paia.

7. <390r-392r> <the same epistle in a previous version>

Paratextual elements

1. epistle to the readers (two copies), ff. 386r-387v, 390r-392r.

Record last updated

08/03/2013

Record last updated by

Eugenio Refini

Collection

Citation

Eugenio Refini, ‘Poetica d'Aristotile parafrasata e comentata’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
  <https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4344> [accessed 25 December 2024]