Di Aristotile libri tre dell'anima tradotti nuovamente dal greco in vulgare italiano
Title
Di Aristotile libri tre dell'anima tradotti nuovamente dal greco in vulgare italiano
Description
8°. n4 A-G8 H4. ff. 64 [– 1]: [4], 59. Italics. 92×146 mm.
Creator
Publisher
Date
1557
Contributor
Type
Prose
Identifier
Alternative Title
Is Referenced By
Haym, Biblioteca Italiana: II, 393-394; Cranz and Schmitt 1984: 108.345.
Spatial Coverage
Audience
Edition ID
10
Genre
Copy seen
London, BL, 520.a.9.(2.)
Title page
DI ARISTOTILE // libri tre dell'anima // Tradotti nuouamente dal Greco / in uulgare Italiano. // per antonio brvcioli. / [imprint] / in venetia nel M. D. LVII.
Colophon
Stampato in Venetia nel M. D. LVII. / Per Francesco de lo Imperadore.
Paratextual elements
1. epistle to Cardinal Carlo Carafa, ff. [n ii]r-[n iiii]v.
2. index of chapters ('Tavola di quanto si contiene in tutta l'opera'), ff. 58v-59v.
2. index of chapters ('Tavola di quanto si contiene in tutta l'opera'), ff. 58v-59v.
Internal description
<[n ii]r> ALLO ILLVSTRISSIMO / et reverendissimo / cardinale, / don carlo caraffa. / antonio brvcioli salv / te et prosperita. <inc> Di quanta grandezza, sia sempre stata la profonda dottrina di Aristotile ne è stato manifesto segno, che quasi tutte le nationi l'hanno voluta nelle loro lingue, per venirne migliori, come bene si vide de gli Arabici, Hebrei, Siri, & Caldei, oltre a Latini, nelle quali fiorirno tanto gran Filosofi, come Avempace, Averois e più altri che furno nelle altre lingue et nationi con questo lume grandissimi investigatori de segreti della natura. Onde havendo io cominciato a operare in sì fertili campi et veggendo senza aiuto, non havere forza o potere di fargli italici cominciavo a lasciare la impresa dalla necessità costretto. <[n iiii]v> <expl> Pigliate adunque signore illustrissimo questo picciolo segno dell'ammiratione del vostro alto, et magno animo, che come splendido sole fa resplendere vostra illustrissima et reverendissima signoria alla quale humilissimamente mi raccomando, et con ogni riverentia bacio le reverendissime mani.>
<1r> DI ARISTOTILE STAGIRITE, / della anima libri tre, / tradotti in vvlgare / thoscano. // PER ANTONIO BRVCIOLI. // Della dignità della scientia dell'anima & della difficultà sua. Cap. I. <inc> Avvegna, che noi crediamo, ogni scientia essere cosa buona, et honorabile, et più l'una che l'altra; da questo pensiamo essere tale, o perché sia più cerat, o perché è di quelle cose, che sono migliori, et più mirabili; certamente per ambedue queste (cause) non senza cagione poniamo fra le cose prime, la scientia della anima. <17r> <expl> Et veggiamo quel principio, che è nelle piante, essere certa anima, perché questa sola è comune alle piante, et agli animali. Et questa nel vero è separata dal principio del sentire, et senza essa niente del tutto è che habbia senso. Il fine del primo libro dell'anima interprete Antonio Brucioli.
<17v> libro secondo dell'anima // di aristotile stagirite // interprete antonio / brvccioli. // Inquisitione della dffinitione [sic] di essa / anima. Cap. I. <inc> Essendosi dette quelle cose, che da maggiori sono state date a noi dell'anima, bisogna che di nuovo ritorniamo, et ci sforziamo, come da principio, determinare, che cosa sia anima, et principalmente quale sia la commune ragione di quella. Diciamo adunque un certo genere di quelle cose, che sono, essere essa sustantia. <46r-v> <expl> Ma perché le imaginationi restano, et sono simili a' sensi, molte cose per esse operano gli animali, cioè bestie, et huomini, quelle perché, come è manifesto, sono senza mente, gli huomini, perché la mente per perturbatione alcuna volta per ma-
<1r> DI ARISTOTILE STAGIRITE, / della anima libri tre, / tradotti in vvlgare / thoscano. // PER ANTONIO BRVCIOLI. // Della dignità della scientia dell'anima & della difficultà sua. Cap. I. <inc> Avvegna, che noi crediamo, ogni scientia essere cosa buona, et honorabile, et più l'una che l'altra; da questo pensiamo essere tale, o perché sia più cerat, o perché è di quelle cose, che sono migliori, et più mirabili; certamente per ambedue queste (cause) non senza cagione poniamo fra le cose prime, la scientia della anima. <17r> <expl> Et veggiamo quel principio, che è nelle piante, essere certa anima, perché questa sola è comune alle piante, et agli animali. Et questa nel vero è separata dal principio del sentire, et senza essa niente del tutto è che habbia senso. Il fine del primo libro dell'anima interprete Antonio Brucioli.
<17v> libro secondo dell'anima // di aristotile stagirite // interprete antonio / brvccioli. // Inquisitione della dffinitione [sic] di essa / anima. Cap. I. <inc> Essendosi dette quelle cose, che da maggiori sono state date a noi dell'anima, bisogna che di nuovo ritorniamo, et ci sforziamo, come da principio, determinare, che cosa sia anima, et principalmente quale sia la commune ragione di quella. Diciamo adunque un certo genere di quelle cose, che sono, essere essa sustantia. <46r-v> <expl> Ma perché le imaginationi restano, et sono simili a' sensi, molte cose per esse operano gli animali, cioè bestie, et huomini, quelle perché, come è manifesto, sono senza mente, gli huomini, perché la mente per perturbatione alcuna volta per ma-
lattia o sonno si sommerge, ma della imaginatione si sia determinato infino a qui, perché a bastanza, che cosa sia, et perché sia, et in queste cose che si sono dette esplicammo.
<46v> libro terzo / Dello intelletto il quale come il senso delle / cose sensibili, così esso dalle cose intelligi- / bili patisce ne ha alcuna / propia forma. / Cap. I. <inc> Per lo avvenire è da considerare, di quella parte dell'anima per la quale conosce et sa se sia separabile, o non separabile, per grandezza, ma per ragione, quale differentia habbia, et per quale modo finalmente si fa lo intendere. <58r> <expl> Et il gusto per questo, che fa diletto, o dolore, acciocché nello alimento senta quelle cose, et desideri, et sia mosso. Et lo audito, acciocché significhi alcuna cosa, oltre a di ciò la lingua, acciocché esso per essa significhi alcuna cosa a uno altro. Il fine del libro terzo et ultimo dell'anima di Aristotile. Antonio Bruccioli interprete.>
<58r> Stampato in Venetia nel M. D. LVII. / Per Francesco de lo Imperadore.
<58v> tavola di quanto si contie / ne in tvtta l'opera.
<46v> libro terzo / Dello intelletto il quale come il senso delle / cose sensibili, così esso dalle cose intelligi- / bili patisce ne ha alcuna / propia forma. / Cap. I. <inc> Per lo avvenire è da considerare, di quella parte dell'anima per la quale conosce et sa se sia separabile, o non separabile, per grandezza, ma per ragione, quale differentia habbia, et per quale modo finalmente si fa lo intendere. <58r> <expl> Et il gusto per questo, che fa diletto, o dolore, acciocché nello alimento senta quelle cose, et desideri, et sia mosso. Et lo audito, acciocché significhi alcuna cosa, oltre a di ciò la lingua, acciocché esso per essa significhi alcuna cosa a uno altro. Il fine del libro terzo et ultimo dell'anima di Aristotile. Antonio Bruccioli interprete.>
<58r> Stampato in Venetia nel M. D. LVII. / Per Francesco de lo Imperadore.
<58v> tavola di quanto si contie / ne in tvtta l'opera.
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08/03/2013
Record last updated by
Eugenio Refini
Collection
Citation
Eugenio Refini, ‘Di Aristotile libri tre dell'anima tradotti nuovamente dal greco in vulgare italiano’, in Vernacular Aristotelianism in Renaissance Italy Database (VARIDB)
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4458> [accessed 21 November 2024]
<https://vari.warwick.ac.uk/items/show/4458> [accessed 21 November 2024]